Introduzione
L’evoluzione tecnologica è una inevitabile incognita che si presenta costantemente e di cui deve tenere conto nei piani di evoluzione e implementazione di qualsiasi attività professionale. Essa rappresenta uno dei principali stimoli che permettono la continuità ed il miglioramento dell’attività stessa.
Pensare ad un professionista, così come disciplinato civilisticamente quale lavoratore autonomo e inserirlo in un contesto societario, magari anche di una società a forte capitalizzazione, potrebbe apparire un controsenso.
Questo poteva essere sicuramente vero qualche decennio fa, quando l’economia non era spinta all’estremo, quando le tecnologie non erano esasperate e soprattutto quando il tempo era un elemento a disposizione come una “materia prima infinita”.
Oggi assistiamo ad una esasperazione di tutte le attività ed è quindi necessario coniugare la professionalità con un adeguato approfondimento delle conoscenze tecnologiche, ovvero investimenti in risorse e strutture per essere competitivi e rapidi negli interventi richiesti dal mercato e dalla clientela.
Altra consapevolezza che sta emergendo è che per gestire uno studio è necessario sviluppare alcune capacità che un tempo non erano ritenute prioritarie, come la gestione delle risorse umane e l’analisi dei processi lavorativi per lo sviluppo di nuovi servizi.
Anche se è prematuro definire come un ricordo la crisi finanziaria ed economica del 2008, possiamo affermare che stiamo assistendo ad un nuovo processo di debole ripresa e sviluppo.
Sono sempre di più le realtà che maturano la consapevolezza di dover modificare le proprie abitudini e processi intraprendendo un percorso di cambiamento volto ad evolvere le proprie abitudini.
La cronaca e le imprese hanno coniato una nuova definizione per individuare tale cambiamento, ossia la “rivoluzione 4.0”.
Tale nuovo contesto di sviluppo prevede investimenti anche in tecnologie a supporto di modelli organizzativi e di business, grazie ai quali si è generato un importante processo di digitalizzazione. Le attività del commercialista (dottore commercialista ed esperto contabile) e del consulente del lavoro stanno subendo una trasformazione trainata anche dallo sviluppo di altre attività – a cui la stessa consulenza viene anche prestata – che potendo contare su strutture fortemente tecnologiche e diffuse su vaste aree del territorio come banche e compagnie di assicurazioni, possono promuovere servizi attinenti alle attività contabili operative e ordinarie pur non disponendo di particolari conoscenze ed esperienze.
Tale cambiamento, dal punto di vista professionale, impatta anche il sistema relazionale che lega cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni.
Alcuni esempi sono la fatturazione elettronica verso la pubblica amministrazione, il processo civile telematico, l’accettazione dei pagamenti tramite dispositivi elettronici, l’utilizzo di Smart card e di firme elettroniche. Oppure anche applicazione in campi come il processo tributario telematico, la fatturazione elettronica B2b, il registro telematico dei corrispettivi, l’identità digitale, la firma grafometrica.
È quindi necessario che venga assunta il prima possibile, non solo la volontà di adeguarsi al cambiamento, ma anche e soprattutto la volontà di cercare ed anticipare le future linee evolutive delle professioni per evitare il declino ed il superamento dell’attività stessa.
Lo sviluppo tecnologico permetterà di semplificare le attuali operazioni ripetitive e “meccaniche” come ad esempio le registrazioni della contabilità, le paghe e la redazione dei bilanci, per creare maggiori spazi a favore della consulenza vera, affinchè il cliente percepisca da subito la premura e l’attenzione del consulente e dell’operatore per ricercare idonee soluzioni o per progettare lo sviluppo dell’impresa e far si che il cliente non percepisca il valore del servizio del professionista come un fornitore di un servizio che può essere ottenuto anche a prezzi più bassi.
Con il dlgs 127/2015 a partire dal 2017 lo stesso apparato della Pubblica Amministrazione può promuovere l’attività telematica diretta tra contribuente e Stato attraverso un servizio economico incentivato da agevolazioni a favore del contribuente.
È necessario quindi coniugare uno sviluppo tecnologico di digitalizzazione, un esempio ne è il clouding – che permette di salvare una mole di dati in server situati anche ad una considerevole distanza dal software collegandoli attraverso la rete – e lo sviluppo gestionale della professione attraverso una multidisciplinarietà della consulenza.
Il presente lavoro tiene anche conto che se l’aspetto tecnologico è una variabile indispensabile, anche la struttura societaria deve evolversi.
Si propone anche un questionario che è stato formulato e realizzato su un piccolo campione di aziende fornitrici di tecnologia agli studi professionali al fine di riscontrare i dati di ricerche già effettuate da altre università ma anche per poter meglio verificare e rappresentare – in maniera autonoma – le conclusioni del lavoro svolto.